Italian Warriors

La Taverna al centro della città, Astrub-centro città

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j.ares
view post Posted on 23/5/2007, 12:55




Ares si è riposato ma il suo spirito è ancora turbato, il viso di Aydha tormenta i suoi pensieri. Mai nessuno aveva avuto questo effetto su di lui.
"le mie difese si sn indebolite" peensa il tormantato giovane "devo trovarla, e constringerla a togliere questo incantesimo che ha gettato su di me" Nel profondo del suo essere sa che questa è solo una scusa...
Per iniziare la ricerca torna nel luogo dove tutto è cominciatro. Entra di nuovo nella Taverna, la mancanza di luce lo acceca, cosi non riesce a mettere a fuoco quali sn gli avventori della taverna...
 
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Six®
view post Posted on 24/5/2007, 19:06




* Y___Y non va piu' avanti *
 
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Timelith
view post Posted on 25/5/2007, 00:28




Di lì, dando poco conto a tutti i casini, entra questa piccola donnina, che piccola è solo di statura, a sedersi in un tavolo, nell'angolo piu' buio della locanda. E' squallidamente ricoperta di bende, una moda diffusa tra chi segue quel pazzo di Xelor, e cerca stupidamente di bere dell'acqua, senza levarsi le bende. Ferma lì tutta sola, osserva la scena e tossisce, residui di antiche malattie egiziane la perseguitano ancora.
 
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Master3 AdS
view post Posted on 25/5/2007, 08:44




CITAZIONE (Brondybux @ 22/5/2007, 12:31)
Il mio nome è Yve Kon Petmin...e sono un girovago e narratore...adoro il mio lavoro...fin da piccolo amavo ascoltare le storie, ed ora ho un pretesto per sentirne sempre di nuove, quelle di scriverle nei miei libri *indica i fogli e libretti sparsi sul suo tavolo* per questo mi piacerebbe sentire la tua di storia...

L'invito di Yve Kon Petmin non fu raccolto dal turbato Imajin che abbandonò la taverna con andatura claudicante accennando un lieve saluto.
Solo dopo altri due giorni di si rese conte che forse l'aiuto di qualcuno chiaramente più forte di lui possa essere l'unica stada per compiere la sua vendetta.... se reca di nuvo alla taverna, cercando di trovare qualche indizio per trovare quello strano studioso scheletrico.

Ma ora devo pensare... pensa Ima , pensa ad una storia da raccontare a Yve... devo convincerlo ad aiutarmi a trovare quel mago vestiro di rosso responsabile dell'eccidio del mio villaggio.
 
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xFujinx
view post Posted on 25/5/2007, 16:14




Seduta ad un tavolo in un angolo ombroso, proprio tra la porta e l'ultimo tratto del bancone, c'era una piccola figura tutta china su di un grosso libro dall'aria piuttosto consunta, le pagina ingiallite ai bordi. Si sarebbe detto un bambino. Portava una veste dalle maniche lunghe di un blu molto scuro, quasi nera, stretta in una cintura di cuoio alla vita, vecchia e rappezzata in alcuni punti, ma pulita. Nella cintura liscia e disadorna, dentro ad intagli realizzati allo scopo sul fianco destro, erano infilate otto fiale di vetro, di cui alcune piene di un liquido rosso opaco, mentre dal fianco sinistro pendeva un sacchetto di tela marrone. Da sotto la cintura uscivano gonfi e larghi un paio di pantaloni neri, che proseguivano fino a infilarsi negli alti stivali rossi di stoffa, che calzavano le gambe gracili fino quasi al ginocchio. Il particolare più evidente era però un cespuglio di capelli rosso fuoco che copriva la testa in modo disordinato e scendeva dalla fronte nascondendo il volto rivolto verso il basso, al libro, mentre la testa era sorretta ai lati dalle piccole mani, i gomiti puntellati sulla carta ruvida. Immerso nella lettura, non aveva notato il viavai degli avventori della locanda, anzi, si era a malapena accorto del suo gatto nero che, saltatogli sulle spalle, vi si era accomodato acciambellandosi intorno al collo sottile. Finchè...
SLAM!
*Uh..?*
Allo sbattere della porta accanto a lui, alza la testa, mentre qualcosa si muove dietro alla sua schiena: ali, ali da pipistrello completamente nere e quasi invisibili nella penombra sbucano da due aperture della veste. Non è un bambino, è un Eniripsa. I grandi occhi verdi osservano spaventati la schiena nuda di un ragazzo, costellata di cicatrici, un attimo appena, poi lui urla qualcosa e si lancia contro una figura ammantata. I due hanno un breve confronto, poi si spiegano e ordinano da bere. L'Eni si guarda un po' in giro: ci sono anche una ragazza dalla pelle grigia, due alti uomini vestiti di tuniche, maghi forse e una donna dai lunghi capelli porpora e la pelle pallida.
*Quanta gente...*
Riprende a leggere
CRASH SPATANG SPLASH
Non fa in tempo ad alzare la testa per vedere cosa succede, quando un figura sbuca da dietro il bancone, lo scavalca, e schizzando verso la porta urta violentemente il libro, che cade a terra con un tonfo, mentre lui stesso si aggrappa al tavolo per non precipitare dallo sgabello. Il gatto scende dalle sue spalle con un balzo, miagolando per lo spavento, mentre l'alto mago vestito di rosso lo guarda divertito.
*Forse è meglio fare una pausa*
Scende dallo sgabello, raccoglie il libro, lo chiude e lo appoggia con un certo sforzo sul tavolo, poi si dirige al bancone.
<< Un po' di latte caldo, per favore... >>
L'oste entra nel retrobottega, si sente rumore di pentole, poi torna con un boccale fumante, che gronda una densa schiuma dai bordi.
<< Grazie. >>
Appoggia due monete di rame sul bordo del bancone e cerca di afferrare il manico del boccale
*Argh non ci arrivo...*
Scuote le ali con forza e spicca un balzo che lo porta in cima allo sgabello più vicino. Lo spostamento d'aria scompagina il mazzo di fogli che lo Sram incappucciato aveva appoggiato sul bancone, facendone cadere qualcuno. L'Eni guarda lo sconosciuto con gli occhi spalancati.
<< Mi dispiace... >>
 
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Brondybux
view post Posted on 25/5/2007, 18:11




questi fogli hanno l'abitudine di cadere Pronuncia Yve, guardando il piccolo;togliendosi poi il cappuccio mostra la perfetta superficie liscia del cranio levigato, e due tonde cavità, dove un tempo erano collocati i bulbi oculari
Piccolo,dimmi, tu hai alcune storie da raccontare?So che la tua razza dai lineamenti candidi e nobili, ha visto molte più cose di quanto un semplice viandante possa immaginare...allietami..

detto questo porto un rapido sguardo agli astanti e nervosamente un secondo alla porta...come se stesse aspettando qualcosa... o qualcuno...
 
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j.ares
view post Posted on 30/5/2007, 12:55




Si avvicina al bancone,
"Cosa vuoi?" chiede l'oste burbero.
"mmm...", vorrei, "una birra... e volevo chiederle.... dove potrei trovare la sram che lavorava qui ieri?"
 
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Brondybux
view post Posted on 30/5/2007, 13:00




Bhà cosa vuoi che ne sappia...quella zingarella è sempre qui intorno, mi ha chiesto per un lavoro l'altro giorno, ma mi ha dato più spese che altro...prova nella zona nord della città...quelli della sua gente si nascondo tra quelle catapecchie...

detto ciò, riprese straccio e bicchiere e si rimise a pulire alacremente....
 
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j.ares
view post Posted on 3/6/2007, 09:31




Ringrazia gentilmente l'oste, e lascia una moneta sul bancone...
 
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bemmo
view post Posted on 23/6/2007, 03:16




non appena la moneta toccò la liscia superficie del bancone, gli avventori della locanda iniziarono a sentire un acuto screpitio, come composto da molteplici voci dello stesso timbro, proveniente dall'esterno... una nuova figura, illuminata dalla luce mattutina, stava facendo la sua entrata in quella che fino a pochi istanti prima era un semplice e tranquillo ritrovo di viandanti. Un botto, forte, secco, e la figura fu all'interno seguito da quell'incessante rumore a cui nessuno potè sottrarsi; tutti si girarono verso di lui... nessuno sembrò riconoscerlo inizialmente, ciò che notarono (dopo il rumore costante) fu quel mortifero odore proveniente dalle vesti dello strano individuo, vesti che ad una attenta osservazione parevano macchiate di diversi tipi di sangue e sostanze mischiate in una spaventosa combinazione... un senso di nausea percosse gli avventori prima che egli potesse stancamente esprimere quelle brevi ma intense parole:
"L'ho visto... ho finalmente visto colui la cui fama attraversa le pianure di Amakna terrorizzandole... l'ho visto, ed è colui che ha compiuto tut..to quest.. *la frase si interrompe, la figura si piega e tossisce sangue* subitamente alcune invocazioni plasmate a forma di bambola attorniano la figura e iniziano a recitare strani salmi in una lingua fatta di suoni acuti, i clienti della taverna riconoscono in tutto ciò la magia Sadida, subito dopo la figura, coperta da uno straziato mantello corvino, si riprende e continua la sua storia:
"così mi ha ridotto... io, figlio del mio Dio, colui che plasma la Terra e la controlla, io figlio del Dio Sadida, ridotto a un... *tossisce di nuovo* ...dai suoi terribili fendenti... Dark Vlad ha compiuto questo... per favore... aiut..."

la frase si interrompe, la figura stramazza a terra, dalle sue mani un tempo forti, cade quel bastone che l'aveva sostenuto nel suo rientro in città, quel bastone che l'aveva reso forte e temibile prima che partisse per quello sciagurato peregrinaggio... quello stesso bastone, fatto di resistenti radici spinose intrecciate tra loro, in cui alcuni avventori, tra i più accorti, riconobbero la staffa con cui il Sadida, conosciuto nelle vicine terre con il nome di Bemmo, aveva reso famose le sue gesta.
un tonfo, cade a terra, le invocazioni continuano la loro arcana ed inquietante liturgia attorno ad esso in un disperato tentativo di salvare la sua esistenza tra quelle terre che un tempo potevano essere definite come tranquille...
 
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Herr Phaust
view post Posted on 19/8/2007, 16:06




Il silenzio in cui era caduta la lugubre taverna vene violentemente interrotta dallo sbattere delle porte della taverna. Tutti si voltarono a guardare da dove provenisse il rumore, ma dovettero subito distogliere lo sguardo dal ribrezzo. Una figura molto snella, ma dalla muscolatura ben definita, sui 2 metri di altezza, varca lentamente la soglia. I suoi capelli sono rosso sangue, così come gli occhi penetranti. Ma la cosa raccapricciante era quello che lo circondava: SANGUE! Due orribili fiotti di sangue fluido e di un rosso accesissimo fluttuavano attorno all'individuo, uscendo dalle vene dei suoi polsi. La carnagione dell'individuo era chiara come la neve, ma il suo sguardo aveva qualcosa di strano, come se nn avesse pace, quasi come se stesse combattendo contro un tormento interiore.
A mano a mano che si avvicinava al bancone, il sangue che lo circondava inizia a rientrare nelle sue vene, sena lasciare nessuna traccia e senza produrre alcun rumore.

Appoggiatosi ad esso, guarda dritto negli occhi ogni singolo individuo presente nella taverna, congelandolo all'istante. L'oste sembra l'unico rimasto indifferente alla sua occhiata, che infatti domanda:


<< Cosa cosa cerchi qui, straniero?! Non vogliamo guai qui!>>

<<nulla>> replica l'oscuro individuo <<solo un calice di vino rosso, e qualche informazione>>

<<qui le informazioni hanno un costo, amico. Inizia colm dirmi il tuo nome>>

<<certamente, che imperdonabile maleducazione. Il mio nome è Herr Phaust Bloodysfate, vengo dalla regione del cimitero di Bonta, e sono alla ricerca di qualcuno che mi aiuti a contrastare... un mio rivale diciamo>>

Guarda il corpo del sadida steso al suolo, come se lo avesse notato ora, e riprende

<<forse quell'orrida creatura ha già iniziato a mietere vittime, ed è per quello che va fermato, ad OGNI costo>>

anche nella minaccia, il suo tono di voce non variava, rimaneva pacato, glaciale

<<e sono qui per sapere se qualcuno ha abbastanza fegato o ha sufficiente sete di gloria x seguirmi verso la mia vendetta. Ma prima, potrei avere il mio calice?>>
 
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j.ares
view post Posted on 14/9/2007, 19:35




si gira lentamente verso il nuovo arrivato...
"mentre bevi il tuo vino, racconta di ke missione gloriosa si tratta?"
 
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Six®
view post Posted on 15/9/2007, 09:28




Lentamente, silenziosamente, Aydha affila i suoi pugnali. Riflessa sul levigato metallo vede una ragazza triste, turbata da un sentimento che ancora non riesce a comprendere.
Seduta sul parapetto di un'altissima torre, lontana da Astrub, si domanda quale sia il vero scopo per il quale stia ancora lottando. I discorsi degli avventurieri che ogni giorno si fermavano a riposare nella taverna dove lavorava le riecheggiano da giorni nella mente.
Tutti cosi' sicuri, tutti cosi' focalizzati sulla loro potenza ed i loro obiettivi.
Li vedevi partire dalla città con uno zainetto ed un'arma di legno e ritornare giorno dopo giorno sempre piu' ricchi ed esperti. Qualche volta non tornavano piu', perché l'avidità con la quale agognavano il potere finiva poi per divorarli.
Fino a quel momento pero' Aydha era sopravvissuta a trucchetti e fortuna. Non si è mai dedicata seriamente ad un lavoro, tantomento al suo sviluppo come guerriera.
Non stiamo dicendo che sia vecchia ma - oh cavolo, che è quella? Una ruga?- di avventure ne ha vissute davvero tante. Mentre cerca di pulire le lame dei pugnali dal sangue della sua ultima vittima si chiede pero' se tutto questo abbia ancora un senso.
Una folata di vento le fa cadere il cappello, le accarezza il viso e le sussurra impercettibili consolazioni. Nel cielo rosso sangue della sua città le nuvole stanno velocemente scorrendo, fondendosi per poi assumere la forma di buffe cose. Alcuni guerrieri, sotto di lei, si accapigliano con le loro montature: mandano loro bacini e fanno gestacci, sbraitando nella speranza che questi facciano un passo nella direzione che vorrebbero.
Aydha sorride, ripone i pugnali e si disfa dei brutti pensieri.
E' spassoso il suo mondo, e la competizione non è nella sua indole.
Starà in giro finché non smetterà di divertirsi. Si sporge un po' dalla torre, ridacchia, e....
 
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Herr Phaust
view post Posted on 15/9/2007, 11:33




Herr Phaust, con sguardo di studio, fissa il mago per una decina di secondi, poi, forse giudicandolo meritevole della sua attenzione, decide di dedicargli un po del suo tempo. Il mago era seduto su un tavolo a circa 5 metri da lui, e dato il suo carattere imperturbabile, decise che era meglio avvicinarsi, al posto che alzare la voce.
Tutto d'un tratto, si udì un leggero crack, e la dove si ergeva il Sacrier, ora vi era uno sgabello vuoto, lo stesso sgabello vuoto presente al tavolo del mago. Poi un altro suono, simile ad un risucchio, divenne accessibile all'orecchio, e mentre la clientela della taverna si interrogavano sulla fonte del suono, ecco che lo sgabello ora posto vicino al bancone venne trascinato da una forza sconosciuta ai piedi di Phaust, che senza neanche guardare l'accaduto, dandolo quasi per scontato, si sedette, e iniziò a rivolgersi al mago.


<<non è mio uso interloquire con individui di cui non conosco il nome, posso avere il suo prego?>>
 
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57 replies since 21/5/2007, 17:56   605 views
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