| Seduta ad un tavolo in un angolo ombroso, proprio tra la porta e l'ultimo tratto del bancone, c'era una piccola figura tutta china su di un grosso libro dall'aria piuttosto consunta, le pagina ingiallite ai bordi. Si sarebbe detto un bambino. Portava una veste dalle maniche lunghe di un blu molto scuro, quasi nera, stretta in una cintura di cuoio alla vita, vecchia e rappezzata in alcuni punti, ma pulita. Nella cintura liscia e disadorna, dentro ad intagli realizzati allo scopo sul fianco destro, erano infilate otto fiale di vetro, di cui alcune piene di un liquido rosso opaco, mentre dal fianco sinistro pendeva un sacchetto di tela marrone. Da sotto la cintura uscivano gonfi e larghi un paio di pantaloni neri, che proseguivano fino a infilarsi negli alti stivali rossi di stoffa, che calzavano le gambe gracili fino quasi al ginocchio. Il particolare più evidente era però un cespuglio di capelli rosso fuoco che copriva la testa in modo disordinato e scendeva dalla fronte nascondendo il volto rivolto verso il basso, al libro, mentre la testa era sorretta ai lati dalle piccole mani, i gomiti puntellati sulla carta ruvida. Immerso nella lettura, non aveva notato il viavai degli avventori della locanda, anzi, si era a malapena accorto del suo gatto nero che, saltatogli sulle spalle, vi si era accomodato acciambellandosi intorno al collo sottile. Finchè... SLAM! *Uh..?* Allo sbattere della porta accanto a lui, alza la testa, mentre qualcosa si muove dietro alla sua schiena: ali, ali da pipistrello completamente nere e quasi invisibili nella penombra sbucano da due aperture della veste. Non è un bambino, è un Eniripsa. I grandi occhi verdi osservano spaventati la schiena nuda di un ragazzo, costellata di cicatrici, un attimo appena, poi lui urla qualcosa e si lancia contro una figura ammantata. I due hanno un breve confronto, poi si spiegano e ordinano da bere. L'Eni si guarda un po' in giro: ci sono anche una ragazza dalla pelle grigia, due alti uomini vestiti di tuniche, maghi forse e una donna dai lunghi capelli porpora e la pelle pallida. *Quanta gente...* Riprende a leggere CRASH SPATANG SPLASH Non fa in tempo ad alzare la testa per vedere cosa succede, quando un figura sbuca da dietro il bancone, lo scavalca, e schizzando verso la porta urta violentemente il libro, che cade a terra con un tonfo, mentre lui stesso si aggrappa al tavolo per non precipitare dallo sgabello. Il gatto scende dalle sue spalle con un balzo, miagolando per lo spavento, mentre l'alto mago vestito di rosso lo guarda divertito. *Forse è meglio fare una pausa* Scende dallo sgabello, raccoglie il libro, lo chiude e lo appoggia con un certo sforzo sul tavolo, poi si dirige al bancone. << Un po' di latte caldo, per favore... >> L'oste entra nel retrobottega, si sente rumore di pentole, poi torna con un boccale fumante, che gronda una densa schiuma dai bordi. << Grazie. >> Appoggia due monete di rame sul bordo del bancone e cerca di afferrare il manico del boccale *Argh non ci arrivo...* Scuote le ali con forza e spicca un balzo che lo porta in cima allo sgabello più vicino. Lo spostamento d'aria scompagina il mazzo di fogli che lo Sram incappucciato aveva appoggiato sul bancone, facendone cadere qualcuno. L'Eni guarda lo sconosciuto con gli occhi spalancati. << Mi dispiace... >>
|